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Crasta Mora

Informazioni sul tour

Categoria
region
Difficoltà
Media
Lunghezza
Durata
Salita
Dicesa

Il Miglior Periodo dell'Anno

GEN
FEB
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Descrizione

Questa impegnativa escursione conduce al monte di casa di Bever, la Crasta Mora. Dal punto panoramico a circa 2350 metri si gode di una splendida vista a 360 gradi sulla Val Bever e sulla media Alta Engadina fino al gruppo della Bernina. Durante il percorso sono da osservare alcune particolarità.

La Crasta Mora si eleva a nord di Bever fino a un’altezza di 2952 metri. Da sempre il bosco che si estende dal bordo del paese fino a un’altezza di circa 2200-2300 metri ha un’importanza fondamentale come bosco di protezione, poiché protegge il paese dai pericoli naturali come cadute di massi o valanghe. Nonostante il taglio industriale del legname, diversi incendi boschivi e valanghe, è stato possibile chiudere le lacune con rimboschimenti nel XIX e XX secolo; inoltre sono state realizzate robuste opere di difesa. Una risposta agli incendi boschivi è il sofisticato concetto di protezione, nel cui ambito sono stati creati sbarramenti idraulici, elisuperfici e anche la rete di sentieri parziale percorsa durante questa escursione sul pendio della Crasta Mora.

L’escursione inizia alla stazione di Bever e conduce inizialmente attraverso il vecchio centro del paese. Per i primi due chilometri si può seguire comodamente il sentiero escursionistico di lunga percorrenza «Via Engiadina» verso nord, contrassegnato con il numero di percorso Svizzera Mobile 87 e come sentiero alpino bianco-rosso-bianco. Al limite del paese si guadagna lentamente quota e si segue la strada carrabile, sulla quale in inverno si snoda la pista per slittini. Al punto 1827 la «Via Engiadina» diventa un sentiero stretto che prosegue a quota costante in direzione La Punt; verso la Crasta Mora si rimane inizialmente sulla strada alpina, che qui descrive tre tornanti a 180 gradi.

Ora cambia la segnaletica; da questo punto bisogna prestare attenzione ai punti verdi che indicano il percorso in rapida successione. Si alternano bosco e radure, che in inverno e primavera sono pericolose zone di valanghe, e si apre di tanto in tanto la vista verso la valle. Dopo circa un’ora appare un piccolo bivacco forestale; si può ignorare il sentiero che sale da sotto. Ora si è a circa metà della salita.

La seconda tappa richiede maggiore attenzione, già dopo poche centinaia di metri. All’incrocio si tiene il sentiero a destra, che continua a salire e ora è segnato di bianco. Con uno zigzag incessante, a tratti con passaggi ripidi e brevi, dopo altri 45 minuti si raggiunge presto il serbatoio d’acqua. Da qui l’acqua fresca incanalata in una valle laterale arriva in valle come acqua antincendio. Le robuste opere di contenimento delle valanghe testimoniano le sfide di qualche rigido inverno.

Poco sopra il serbatoio d’acqua belle radure offrono ottime possibilità per un picnic abbondante. Chi osserva attentamente l’ambiente circostante, con un po’ di fortuna potrà forse scorgere anche uno stambecco! La discesa avviene lungo lo stesso percorso al contrario: prima sul sentiero bianco e poi su quello verde fino alla Via Engiadina e da lì di nuovo al paese. Anche gli altri sentieri segnalati nell’ambito del concetto di protezione dagli incendi boschivi sono percorribili; le informazioni relative si trovano su pannelli informativi sul posto. Chesa Salis, Boutique Bistrot Bijoux, Bever Lodge o Da Primo invitano a concludere la giornata con una piccola pausa di ristoro.

Ulteriori informazioni Engadin Tourismus AG Via Maistra 1 CH-7500 St. Moritz Telefono: +41 81 830 00 01 E-mail: allegra@engadin.ch Internet: www.engadin.ch

Profilo altimetrico

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