OLTRE IL MURO | SABATO 14 OTTOBRE | ORE 15:30
Il negazionismo è una forma di propaganda politica che negli ultimi anni si è diffusa entro lo spazio pubblico coinvolgendo ambiti diversi e assumendo accenti sempre più subdoli e violenti. A lungo questo fenomeno – che compare nel Novecento, per esplodere poi nel XXI secolo – è stato ricondotto a mera incultura, mancanza di conoscenza della storia. Ma chi nega non ignora. Che cosa vuol dire allora negare? Ad esempio negare la Shoah? Ma anche la pandemia, l’emergenza climatica? In che modo attentare alla memoria del passato significa insidiare anche il futuro? L’attuale negazionismo è una forma acuta di complottismo, che attesta la profonda crisi della comunità democratica.
DONATELLA DI CESARE insegna Filosofia teoretica alla Università di Roma Sapienza. È considerata una delle voci più significative del pensiero europeo contemporaneo. Sullo spartiacque tra ermeneutica filosofica, decostruzione, teologia politica, ha esaminato la figura dell’estraneo, dell’altro, fino al grande tema della migrazione nel suo libro Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione (Bollati Boringhieri, 2017). Le sfide della violenza, visibile e invisibile, da Auschwitz fino alle forme contemporanee, l’hanno spinta a ripensare i diritti umani in una critica anarchica alla politica statuale. Con il suo libro Sulla vocazione politica della filosofia (Bollati Boringhieri, 2018) ha reclamato un ritorno della filosofia nella polis e delineato la possibilità di un pensiero radicale, capace di coniugare esistenza e comunità. Tra i suoi libri più discussi: Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo (Bollati Boringhieri, nuova ed. 2022).
Modera l’incontro Manuel Camassa, filosofo, insegnante presso il Liceo cantonale di Lugano 2.
OLTRE IL MURO | SABATO 14 OTTOBRE | ORE 15:30
Il negazionismo è una forma di propaganda politica che negli ultimi anni si è diffusa entro lo spazio pubblico coinvolgendo ambiti diversi e assumendo accenti sempre più subdoli e violenti. A lungo questo fenomeno – che compare nel Novecento, per esplodere poi nel XXI secolo – è stato ricondotto a mera incultura, mancanza di conoscenza della storia. Ma chi nega non ignora. Che cosa vuol dire allora negare? Ad esempio negare la Shoah? Ma anche la pandemia, l’emergenza climatica? In che modo attentare alla memoria del passato significa insidiare anche il futuro? L’attuale negazionismo è una forma acuta di complottismo, che attesta la profonda crisi della comunità democratica.
DONATELLA DI CESARE insegna Filosofia teoretica alla Università di Roma Sapienza. È considerata una delle voci più significative del pensiero europeo contemporaneo. Sullo spartiacque tra ermeneutica filosofica, decostruzione, teologia politica, ha esaminato la figura dell’estraneo, dell’altro, fino al grande tema della migrazione nel suo libro Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione (Bollati Boringhieri, 2017). Le sfide della violenza, visibile e invisibile, da Auschwitz fino alle forme contemporanee, l’hanno spinta a ripensare i diritti umani in una critica anarchica alla politica statuale. Con il suo libro Sulla vocazione politica della filosofia (Bollati Boringhieri, 2018) ha reclamato un ritorno della filosofia nella polis e delineato la possibilità di un pensiero radicale, capace di coniugare esistenza e comunità. Tra i suoi libri più discussi: Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo (Bollati Boringhieri, nuova ed. 2022).
Modera l’incontro Manuel Camassa, filosofo, insegnante presso il Liceo cantonale di Lugano 2.